mercoledì 12 ottobre 2016

Un ponte della solidarietà tra l’Ossola e il Ciad nel ricordo del medico Lepri

Il nuovo obiettivo di don Benoît Lovati è costruire una scuola superiore



CINZIA ATTINÀ
VILLADOSSOLA

È un ponte di solidarietà lungo 7 anni e di 31 mila euro quello che collega Villadossola con il Ciad, la cui colonna portante è però la generosità delle persone del Vco. Uno slancio di solidarietà in memoria di Massimo Lepri, medico conosciuto dall’Ossola al Cusio e consigliere provinciale morto improvvisamente nel 2009. In quello stesso anno partiva come missionario nel paese dell’Africa centrale il coadiutore di Villadossola don Benoît Lovati. E così la raccolta fondi fu un’idea nata il giorno del funerale di Lepri.  

«Era difficile dare un senso alla tragica scomparsa di mio marito - racconta la moglie Raffaella Zoldan -. Io e mio figlio Alberto abbiamo così pensato di sostenere un’opera sanitaria. Da lì a poco don Benoît sarebbe partito per l’Africa e fu chiaro il nostro intento. Molte furono le persone toccate dalla sua scomparsa, le stesse che nel corso di questi anni non hanno mai fatto mancare il sostegno». Il progetto oggi può contare di un centro medico ristrutturato e del nuovo reparto di maternità. Due anni fa l’inaugurazione a Bissi Mafou, nella regione di Mayo Kebbi. Il centro fornisce consultazioni generali e prenatali, controlli per l’Hiv, parti, vaccinazioni e sostegno ai disabili. Ed è proprio in questo luogo che compare la targa che ricorda Massimo Lepri, medico che ha contribuito alla nascita della diabetologia a Domodossola e responsabile del distretto sanitario di Omegna. «Le notizie che giungono dal Ciad sono sporadiche, i mezzi di comunicazione sono difficili - spiega Raffaella Zoldan -. Per la prima volta quest’estate abbiamo visto fotografie e video del centro medico». Mancano tre anni al termine della missione di don Benoît, e una nuova prospettiva di crescita si apre per il villaggio di Bissi Mafou.  

Progetto «istruzione»

«Si tratta del progetto “istruzione”. L’obiettivo è di migliorarne la qualità attraverso la costruzione di una scuola superiore - prosegue la vedova di Lepri -. Questa non è una priorità in Ciad, la coltivazione determina i tempi, per cui la frequenza scolastica è irregolare, oltre il fatto che gli insegnanti statali dedicano parte della giornata all’insegnamento e parte a stare nei campi. Nelle scuole cattoliche invece i docenti sono meglio retribuiti e possono seguire un numero inferiore di ragazzi, circa 50, contro i 120-150 di quelle statali. La missione di don Benoît è di rendere il più possibile autonomo il villaggio prima della sua partenza». E così in Ossola è partita una nuova raccolta fondi, perché il ricordo di Massimo Lepri continui a rimanere vivo nel segno della solidarietà. 

da http://www.lastampa.it/

Nessun commento:

Posta un commento