lunedì 10 luglio 2017

Avas Ossola, da 30 anni al servizio del territorio

E' stato festeggiato sabato al Sacro Monte Calvario il trentesimo anno di fondazione dell'Avas Ossola. Nata nel 1987 per volontà del compianto don Gian Franco Tabarini, l'associazione conta oggi 150 soci, di cui un centinaio attivi. I volontari offrono assistenza sanitaria all'ospedale San Biagio in cinque case di riposo di Domodossola, Premosello, Varzo, Villadossola, Vogogna, a domicilio e al centro incontro di Pieve Vergonte. Nel servizio ospedaliero i volontari sono un supporto per gli operatori sanitari, nelle case di riposo sono punti di riferimento importanti in particolare quando agli ospiti mancano la famiglia, i parenti e gli amici. A domicilio offrono sostegno alle persone sole e ammalate, nel centro di incontro di Pieve Vergonte organizzano in particolare attività ricreative. La cerimonia è iniziata, alle 16, con la Messa celebrata dall'assistente spirituale dell'associazione don Enrico Manzini. Nella Sala Bozzetti è proseguita la serata con un convegno che ha visto la presenza al tavolo dei relatori della presidente dell'Avas Ausilia Gheza e dei direttori delle strutture pubbliche con le quali l'Avas collabora. Sono intervenuti il direttore del CISS Ossola Mauro Ferrari e il presidente del CST (Centro Servizi del Territorio) Daniele Giaime. “ Ci è sembrato giusto festeggiare questo traguardo non solo tra noi volontari – ha detto Gheza - ma coinvolgendo le persone che hanno creduto e credono nel volontariato ed hanno avuto con noi una proficua collaborazione”. La presidente nel suo intervento ha ringraziato tutti i volontari che sono entrati in questi anni a far parte dell'associazione. Nel corso della giornata sono stati ricordati don Gianfranco Tabarini, don Giacomo Bignoli, che è stato padre spirituale prima di don Enrico Manzini attuale assistente spirituale dell'Avas, ed Eugenio Bergamini primo presidente Avas. L'associazione guarda al futuro cercando di coinvolgere e avvicinare al mondo dell'assistenza sanitaria in particolare i giovani. “In questi anni purtroppo – ha detto Gheza - non c'è stato un ricambio generazionale”. Per l'occasione è stato stampato grazie al Centro servizi per il territorio anche un libretto corredato da numerose foto che racconta la storia dell'Avas.

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