venerdì 25 ottobre 2019

L'Avas ossolana in visita a Ghemme per la "Giornata del volontario"

DOMODOSSOLA - Una cinquantina di volontari da tutta l'Ossola hanno partecipato lo scorso 19 ottobre alla giornata del volontariato a Ghemme. Operativa in Ossola da 34 anni l'associazione conta 132 soci di cui 95 effettivi. Il gruppo è stato accompagnato dal cappellano e assistente spirituale dei volontari don Simone Taglioretti e dalla presidente dell'Avas Ossola Ausilia Gheza.


Solitamente la giornata del volontariato veniva svolta al Sacro Monte Calvario, la variazione rispetto al programma abituale è stata proposta da don Simone Taglioretti, originario di un paese vicino a Ghemme, per far conoscere ai volontari la bellezza artistica della chiesa e far comprendere la figura della Beata Panacea per un arricchimento quindi dei volontari sia sotto l'aspetto artistico sia spirituale.

“E' una giovane martire della nostra terra – ha detto il sacerdote - ed è stata eletta a patrona e protettrice delle montagne, delle valli e dei campi l'umile pastorella ha fatto dell'altruismo la sua ricchezza, della mitezza la sua forza, dell'umiltà la sua gloria , testimoniando con la morte la sua fede incrollabile in Dio”. Per questo il sacerdote ha indicato l'insegnamento della Beata ai volontari come un esempio da seguire nel loro approccio agli anziani e ai sofferenti.

Nella mattina dopo alcune notizie storiche sulla chiesa parrocchiale dedicata a Maria Vergine Assunta e la visita allo scurolo della Beata Panacea è stata celebrata la messa alla quale con volontari ha partecipato anche don Enrico Manzini ex parroco di Crevoladossola che ora presta servizio pastorale a Novara.
La gita ha offerto oltre ai momenti di preghiera anche dei momenti di convivialità con la visita ad alcune realtà imprenditoriali di Ghemme e dintorni legate alla produzione di prodotti tipici: un biscottificio, una distilleria e il pranzo in un ristorante di Ghemme.
Soddisfatti della riuscita della gita i partecipanti e la presidente Ausilia Ghezza, che ha ringraziato don Taglioretti per l'ottima organizzazione. “Ha portato una ventata di luce e di entusiasmo – ha detto – nella nostra associazione”.
La presidente ha però rilevato che nell'associazione mancano giovani. La speranza è quindi che in questo momento in cui si registra un interesse dei giovani rispetto ai temi ambientali e sociali ci sia anche il desiderio di donare un pochino del proprio tempo a coloro che sono malati e anziani.

Ai volontari viene richiesto un impegno minimo di due ore settimanali nelle case di riposo dell'Ossola, in ospedale oppure a domicilio.
Si diventa volontari dopo aver frequentato un corso di formazione. Il volontario viene affiancato nei primi tempi da un volontario anziano. Esiste poi una formazione permanente attraverso incontri mensili.

Mary Borri


Nessun commento:

Posta un commento