giovedì 28 dicembre 2017

I carabinieri restituiscono al parroco gli angioletti rubati, ma è braccio di ferro con chi li aveva in casa

La battaglia di un prete dell’Ossola: “Assurdo, sono nostri e lo dimostreremo”


CINZIA ATTINÀ
BORGOMEZZAVALLE

«Rubano gli angioletti dalla mia chiesa, me li restituiscono e ora c’è qualcuno che li rivuole indietro perché crede siano suoi e mi convocano persino in tribunale. Tutto questo è inaccettabile». Così don Luigi Tramonti commenta una vicenda che prende origine tre anni fa con il furto di due statue da una chiesetta di Zonca, frazione del comune di Montescheno, ma appartenente alla parrocchia di Seppiana, di cui è responsabile. Sembrava che tutta la vicenda fosse terminato con un lieto fine con la restituzione degli oggetti sacri al sacerdote. Invece ora don Luigi si trova convocato in tribunale perché l’ultimo proprietario rivuole indietro quello che ritiene suo. Si tratta di due statue raffiguranti degli angeli, risalenti alla fine del Seicento, che furono trafugate dall’oratorio di Santa Lucia a Zonca. I ladri avevano danneggiato gli accessi per intrufolarsi all’interno e portarle via. «Fu un vero dispiacere quando ce ne accorgemmo, la chiesetta era stata violata, le inferriate rotte. Certo, le statue avevano anche un valore proprio, ma il legame della comunità era soprattutto affettivo» spiega il parroco.  

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