mercoledì 3 gennaio 2018

L’ultimo concerto dopo 64 anni di attività del coro Andolla: “Meglio lasciare quando ti applaudono”

La sera di Capodanno nella chiesa di San Bartolomeo l’ultima esibizione


BEATRICE ARCHESSO
VILLADOSSOLA


Dopo 64 anni di attività ultimo concerto del coro Andolla di Villadossola: nella chiesa di San Bartolomeo il 1° gennaio c’è stato l’abbraccio a una formazione storica che nel 2018 - rispettando il consueto appuntamento di Capodanno - lascia il mondo della coralità. L’Andolla è nato nel 1954, legato al Cai di Villadossola. Franco Pallotta lo dirige dal 1979 e lo farà per l’ultima volta domani. Per lui emozione ma anche una consapevolezza: «Meglio finire in buona forma che aspettare che fossero altri a dirci di smettere». Così, come un padre che protegge l’immagine dei figli fino alla fine, ha preferito fare un passo indietro: «Siamo in 18, due lasciano per questioni di lavoro, altri hanno problemi di salute. Meglio chiudere finché siamo apprezzati: tre sabati fa abbiamo fatto un concerto vicino a Varese ed è stato un successo, con un applauso di 10 minuti. E’ il momento giusto di smettere, lasciando il ricordo migliore» dice Pallotta. I primi anni del coro furono diretti da Luciano Rolandini, poi è subentrato Pallotta. Villadossola perderà un’istituzione, il coro «che una volta era un riferimento per gli operai della Sisma o della Ceretti che dopo il lavoro si trovavano a fare una cantata» spiega il direttore. 


Il ricambio al rallentatore
Il problema è pure il rinnovo dell’organico: «Non che sia mancato - dice Pallotta -, anzi abbiamo avuto ricambi validi, ma spesso i coristi avevano carriere altrove e non potevano dedicarsi solo al coro. In generale i giovani sono poco interessati e quelli che lo erano abbiamo dovuto lasciarli andare perché in via di affermazione». 
Il repertorio è prevalentemente cameristico, spazia dal canto gregoriano alla polifonia rinascimentale e contemporanea con un occhio di riguardo per i canti alpini e tradizionali. 
«Il massimo dell’organico è stato di 22 elementi - racconta il direttore -. Ho sempre preferito formazioni snelle perché più versatili, si adattano meglio e sono ideali per i canti di montagna». Il coro Andolla ha tenuto più di 1.000 concerti tra Italia, Svizzera, Repubblica Ceca, Portogallo.  

da LA STAMPA.it  

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