lunedì 29 gennaio 2018

La diga più alta al mondo fatta con i prodotti 'nati' a Villadossola


Lo ha raccontato l'amministratore unico di Mapei Giorgio Squinzi, intervistato da un giornalista de "La Repubblica "

Sino a pochi giorni fa Vinavil era sulla pagine dei giornali per l’inquinamento che a novembre aveva allarmato la popolazione di Villadossola. Un forte odore fuoriuscito dallo stabilimento e diffusosi in più parti della città. Un episodio che ha fatto scattare una maggior sensibilità e l’impegno di Vinavil ad eseguire interventi migliorativi per garantire più sicurezza.
Oggi, torniamo a parlare di Vinavil, per riprendere la notizia pubblicata sulla pagine economiche del quotidiano ‘’La Repubblica’’. Giorgio Squinzi, amministratore unico di Mapei (gruppo cui fa capo Vinavil), ricorda proprio come i materiali usati per realizzare la diga più alta al mondo, in Etiopia, partano da Villadossola. Da quel sito chimico che acquistò nel 1994 da Enichem, che lo aveva lasciato andare alla deriva. Anni bui che lo stabilimento si è messo alle spalle.
Squinzi racconta la storia di Mapei e di Vinavil, che ha visto il gruppo chimico allargare la sua produzione dai prodotti per l’edilizia a quelli per opere complesse: dalle piste sportive ai restauri di edifici storici.  ‘’Anche in Vinavil - dice il manager - è stato avviato un processo di internazionalizzazione, con l'apertura di sedi negli Stati Uniti, Canada ed Egitto. Parte della ricerca avviene in collaborazione con l'università Federico II di Napoli, con il Cern di Ginevra".

Renato Balducci

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