mercoledì 19 dicembre 2012

Campagna Uncem per scegliere ''regali montani''

Continua il consenso sui social network – Facebook e Twitter in particolare – per la campagna dell’Uncem Piemonte “Compra in valle la montagna vivrà”. Un concreto slogan, semplice ma efficace, per indurre chi vive in città e nelle aree urbane a scegliere per i regali di Natale, per il pranzo della vigilia o il cenone di Capodanno i prodotti artigianali e agroalimentari delle Terre Alte. Ma anche una breve vacanza nelle strutture ricettive della montagna piemontese oppure un pranzo in uno dei ristoranti sparsi sul territorio. Dunque, meglio comprare un prodotto d’eccellenza nelle aree montane che in un centro commerciale della città. Sostenendo i negozi, le botteghe, le piccole imprese agricole, gli hotel e i ristoranti, si dà ossigeno al tessuto sociale dei 553 Comuni montani piemontesi, il 52 per cento del territorio della regione, dove vivono 600mila abitanti. “Questa campagna nata e cresciuta sui social network – spiega il presidente Uncem Piemonte Lido Riba – mette al centro la rete economica di piccole imprese che esistono sul territorio montano. Rientra pienamente nel lavoro di costruzione di un nuovo patto tra la montagna produttrice di risorse, in particolare naturali, e la città consumatrice. L’offerta del territorio è vastissima. Bisogna conoscerla, percorrere il territorio, entrare nelle botteghe, negli alberghi, nei ristoranti con un paio di secoli di storia.
Ne resteremo tutti affascinati. E’ l’invito che facciamo in questa vigilia di Natale e all’inizio del 2013, a nome degli amministratori locali: scegliere per qualche giorno di riposo e vacanza o anche solo per l’acquisto di un regalo di Natale, un luogo o un prodotto delle nostre Terre Alte. Abbiamo scelto di diffonderla sulla rete in primo luogo, sui social network, proprio perché la montagna è aperta all’innovazione, costruisce il suo presente e il suo futuro anche nelle nuove esperienze comunicative. Poi, vorremmo partire con una campagna di manifesti con cui tappezzare i Comuni montani, ma soprattutto Torino e le città capoluogo di provincia”. Originalità, risparmio, eccellenza, sono i tre cardini dell’operazione. “L’offerta è sterminata, sempre esclusiva – aggiunge Riba - Acquistando il prodotto di montagna i consumatori permettono un piccolo incremento del reddito delle popolazioni residenti in montagna. Questo genera nel medio e lungo periodo se non di invertire la tendenza, almeno di rallentare lo spopolamento delle vallate alpine e appenniniche, fenomeno questo che produce enormi danni all'ambiente con ricadute importanti anche sotto l'aspetto economico sui fondo valle e nelle città”.

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