lunedì 28 gennaio 2013

Un anno fa moriva Scalfaro, solo una messa per ricordarlo a Novara


Scalcaro con nipote alla patronale
 Il nipote Paolo: “Fu una persona scomoda. Non ha avuto paura a rimanere isolato”

SIMONA MARCHETTI

Solo una messa. Novara ricorda in tono minore l’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, scomparso un anno fa, il 29 gennaio del 2012, a 93 anni. Nella stessa data, un anno dopo, sarà commemorato alle 18,30 nella chiesa di San Nazzaro della Costa con una messa. «Ma no, a Roma è appena stato presentato un libro su di lui di Giovanni Grasso, e presto l’autore verrà a Novara - minimizza il nipote Paolo Cattaneo - inoltre Borgolavezzaro, paese del Novarese che gli ha concesso la cittadinanza onoraria, a febbraio gli intitolerà una sala del Comune».

Comunque non molto. «Ma a lui sarebbe piaciuto questo stile sobrio, non gridato, che guarda più ai contenuti che all’apparenza - sottolinea Cattaneo - il problema è portare avanti le sue istanze». Ci sarà tra qualche mese anche un convegno ad alto livello, proposto dall’Istituto storico sulla Resistenza: «Sarà sulla Costituzione, che lui ha sempre difeso fino in fondo».

Una posizione ferma mantenuta fino all’ultimo, contro tutto e contro tutti. In particolare contro tutti gli ex del suo partito, la Dc, confluiti nel centrodestra, che sembrano non avergli mai perdonato di aver incaricato Lamberto Dini di formare un esecutivo tecnico, dopo la crisi del 1994. Che lo zio fosse un personaggio scomodo, non sempre amato, lo ammette: «Non ha mai avuto problemi a sentirsi isolato, anche se questo atteggiamento non era gradito: ad esempio, quando nel 1994 decise di non sciogliere le Camere, lo fece perché aveva rispetto della Costituzione. Ricordava sempre che la nostra è una Repubblica parlamentare, e il Parlamento è sempre sovrano». È rimasta l’eco della celebre frase: «Io non ci sto».

Per Cattaneo lo zio è la persona che «nei suoi ultimi anni ha girato per l’Italia, ha incontrato migliaia di giovani nelle scuole e nelle università, ed ovunque era accolto con affetto e attenzione, ha ottenuto ovazioni, e non parlava in circoli selezionati. Forse perchè ha dimostrato sempre, fino all’ultimo, la sua sobrietà».

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