Rita Levi Montalcini |
CARLO ZANINETTI
Se quel matrimonio fosse avvenuto, tra gli ossolani illustri figurerebbe anche un premio Nobel; se non proprio ossolano di origine, almeno d’adozione. O forse Rita Levi Montalcini non sarebbe mai diventata la celebre scienziata che è stata, rimanendo "prigioniera" della provinciale, seppur agiata, quotidianità di moglie di un medico di montagna. Figlio del medico condotto di Villadossola, Germano Rondolini nel 1931 si iscrive alla facoltà di Medicina a Torino, seguendo le orme del padre e del fratello maggiore Luigi (che poi diventerà il celebre medico viperaio di Quarna). Scenario dell’incontro fra la matricola e Rita Levi Montalcini - come quest’ultima racconta nell’autobiografia (Elogio dell’imperfezione) - è il "lugubre e solenne" anfiteatro dell’Istituto anatomico dell’università, che si apre su corso Massimo d’Azeglio.
da http://edizioni.lastampa.it/vco/articolo/lstp/29219/
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