mercoledì 30 marzo 2016

Meno vicariati e uffici in Curia: così cambia il volto della diocesi

La riforma varata dal vescovo entrerà in vigore il 1° luglio: accorpati i vicariati del Cusio e del Verbano; nessuna modifica per l’Ossolla


Il Vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla
MARCELLO GIORDANI
VERBANIA

Rivoluzione in vista per la Curia e la geografia della Diocesi: il vescovo di Novara, il giovedì santo, ha firmato i decreti di riforma che entreranno in vigore il primo di luglio. Quando, due anni fa, monsignor Franco Giulio Brambilla ha avviato il Sinodo, aveva rimarcato subito che sarebbe cominciato un profondo percorso di rinnovamento della chiesa novarese: si sarebbe passati dai «campanili alle unità pastorali missionarie», come le ha definite il vescovo.  

Superare i confini
Con un numero sempre minore di sacerdoti (quelli operativi oggi sono 243 per 346 parrocchie), la Chiesa novarese si appresta a valorizzare sempre di più il ruolo dei laici, a stringere un legame molto più forte con le comunità locali e a superare i tradizionali confini parrocchiali: catechismo, attività pastorali, gli stessi culti coinvolgeranno più parrocchie, in una sinergia sempre più ampia. 



La riforma parte dal cuore della chiesa novarese, la Curia, e dal primo luglio entrerà in vigore il nuovo statuto (prima non esisteva) che la cambia profondamente. Gli uffici passano da 22 a 13, e dovranno lavorare sempre più in collaborazione, tanto che è prevista almeno una riunione mensile di tutti i 13 responsabili, coordinati dal vicario episcopale per la pastorale. Viene data grande importanza all’ufficio di pastorale giovanile che includerà la pastorale scolastica, delle vocazioni e dello sport. Il vescovo si avvarrà della collaborazione del vicario generale e di sei vicari episcopali, uno per ogni territorio della diocesi. Una novità importante sono le consulte sinodali: i direttori degli uffici potranno costituire sui vari ambiti pastorali con rappresentanti del territorio.  

Oltre alla Curia cambia la geografia diocesana, divisa in sei zone o vicariati più omogenei, rispetto agli otto attuali: Borgomanerese-Aronese fanno territorio unico, il più grande, con 48 Comuni, 82 parrocchie e 140 mila abitanti. Il vicariato di Novara non comprende più solo il capoluogo ma anche Lumellogno, Pagliate, Pernate, San Pietro Mosezzo, Nibbia, Casalino, Granozzo, Casalvolone e Villata.  

Restano invariati i vicariati della Valsesia e dell’Ossola, mentre Verbano-Cusio si uniscono e si estendono a sud fino a Pettenasco: l’area perde Armeno che va col Borgomanerese-Aronese e acquista Gignese. 

Sozzago lascia Vigevano
L’Ovest Ticino perde l’area Ovest a vantaggio di Novara ma si allunga verso il fiume; dal 26 giugno acquisterà la parrocchia di Sozzago, finora unita alla diocesi di Vigevano: sotto giurisdizione lombarda andrà invece Gravellona Lomellina. La sottoscrizione fra le due diocesi è in programma il 26 giugno quando monsignor Brambilla andrà in visita a Sozzago e il vescovo di Vigevano, Maurizio Gervasoni, sarà a Gravellona Lomellina.  

da http://www.lastampa.it/

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