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sabato 8 marzo 2025

Festa della Donna 2025, perché si festeggia l’8 marzo: il significato e la storia della ricorrenza

L’8 marzo è la Festa della Donna (Giornata Internazionale dei diritti della Donna): il fiore simbolo è la mimosa. La nascita della ricorrenza risalirebbe a un incendio in un’industria in cui persero la vita molte lavoratrici. È un’occasione di festa per ricordare l’importanza della lotta per i diritti delle donne e la parità.


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La Redazione

venerdì 8 marzo 2024

8 marzo: Festa Internazionale della Donna

LETTERA ALLE DONNE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.

Papa San Giovanni Paolo II


La Redazione

sabato 1 gennaio 2022

venerdì 24 dicembre 2021

Buon Natale!

VILLADOSSOLA - La Redazione di OSSOLAinfoblog Augura un Buon Natale a tutti i suoi visitatori / lettori con un particolare di uno tra i  Presepi più belli dell'Ossola, allestito nella Chiesa Beata Vergine del Rosario alla Noga di Villadossola.


La Redazione

martedì 22 dicembre 2020

Buone Feste!

VILLADOSSOLA - La Redazione augura Tanti Auguri di Buone Feste a tutti i suoi visitatori, con la speranza di un 2021 migliore.

Riale in Val Formazza

La Redazione

martedì 30 luglio 2019

Intervista a don Nur, padre egiziano e madre ossolana, in Missione in Ciad con gli "ossolani" don Benoît Lovati e don Fabrizio Scopa. Video

SAN DOMENICO - Don Nur El Din Nassar è un giovane sacerdote molto conosciuto nel Vco. Di padre egiziano e madre ossolana, è stato per diversi anni coadiutore in vari centri del Vergante, impegnato nella pastorale giovanile. E’ stato anche vice – parroco a Omegna. Un anno e mezzo fa, il 4 gennaio 2018, è partito verso il Ciad, per aggregarsi alla Missione della Diocesi di Novara nella parrocchia di Bissi - Mafou, Diocesi di Pala, nel sud  ovest del Paese ai confini con il Cameroun.
"Siamo arrivati il giorno dell’Epifania – racconta don Nur –  Siamo stati accolti con gioia; ci vogliono bene e ce l’hanno dimostrato. Non eravamo neppure entrati nel villaggio che, a 3 chilometri di distanza, abbiamo trovato un mucchio di gente ad aspettarci. Abbiamo fatto l’intero percorso cantando e danzando. Sono stato molto contento quando il Vescovo e don Benoît Lovati mi hanno chiesto di partire".
Anche don Lovati, novarese, è conosciuto nel Vco: è stato coadiutore a Villadossola. E’ in Ciad ormai da 10 anni. La Missione di Bissi – Mafou è nata circa 30 anni fa ed è fra quelle denominate “Fidei Donum”, dal titolo dell’enciclica con cui papa Pio XII  ha proposto nel 1957 che le chiese più ricche di storia si impegnino a mettere in comune con altre più giovani alcuni sacerdoti per un tempo determinato. Al termine i missionari tornano nelle loro Chiese d’origine a portare la ricchezza di esperienza raccolta:
"Noi veniamo ordinati sacerdoti in una Chiesa particolare ma siamo sacerdoti per  il mondo intero – prosegue don Nur -  Io l’ho sentita come una possibilità per me". A Bissi – Mafou si parla molto “ossolano”; oltre a don Nur, vi opera don Fabrizio Scopa, originario del Croppo di Trontano, mentre in passato vi ha prestato servizio don Emanuele Cardani, anche lui domese: "Oltre ad essere quello dell’accoglienza – spiega il missionario - il primo momento è anche quello in cui ti scontri con il fatto di appartenere a una certa cultura e di trovarti in un’altra, molto diversa dalla tua. Sei costretto a riconoscere che i tuoi pregiudizi ci sono e che ci sono anche i tuoi giudizi. Non sono cattiveria; sono il segno che hai un cammino da fare. Bisogna tornare bambini: il Signore ci chiede di dargli fiducia, di imparare quasi tutto da capo, non solo la lingua ma anche il modo di guardare le esperienze fondamentali dell’essere umano. Per esempio: nella cultura occidentale ha un grande valore l’individuo: in quella della popolazione Mundang, dove sono io e in generale nelle culture dell’Africa ha invece un valore bassissimo, vicino allo zero. Ciò che conta lì è la comunità, ad esempio la famiglia allargata. C’è un insulto fra i Mundang che tradotto letteralmente vuol dire “tu sei uno che cammina da solo”; per noi non è una cosa pesante ma per loro è un’espressione molto cattiva".

domenica 6 gennaio 2019

martedì 8 marzo 2016

A te che sei una donna... Auguri!

A te che sei una donna...
fidanzata, compagna,
moglie, madre,
separata, divorziata,
suocera, figlia.

A te che sei una donna...
casalinga, commerciante,
operaia, impiegata,
manager, giornalista,
donna in cariera, pensionata.

A te che sei una donna...
lavoratrice instancabile
per mantenere la famiglia,
per accudire un figlio malato,
per sorreggre un famigliare sofferente.

Insomma, a tutte Voi care Donne,
oggi e tutto l'anno...
AUGURI e soprattutto GRAZIE,
per tutto quello che fate
per noi uomini!

anonimo

martedì 1 gennaio 2013