BORGOMEZZAVALLE - La neve, tanto attesa, ha sotto alcuni aspetti reso ancora più suggestiva la festa della Candelora di Viganella, svoltasi domenica pomeriggio per festeggiare il ritorno del sole nel paese centrale della valle Antrona, dopo i mesi in cui l’astro rimane nascosto dietro le montagne. La cerimonia è iniziata intorno alle 14.30, con l’esibizione della Schla gregoriana del Calvario, diretta dal maestro Pietro Mencarelli. A seguire la cerimonia liturgica, officiata come di consueto da don Luigi Tramonti, che ha anche benedetto le gole ai presenti, in occasione di san Biagio (che si festeggia il 3 febbraio). Al termine della celebrazione eucaristica, purtroppo senza la processione in piazza proprio a causa del maltempo, ha fatto il suo ingresso in chiesa, portato da tre persone, la pescia, ovvero l’albero votivo con attaccati ai rami prodotti tessili ed enogastronomici, seguito dalle Cavagnette, ovvero gli alberelli rituali portati dalle donne in costume. Una tradizione molto antica, come spiegato da Pierfranco Midali, che da anni si occupa di valorizzare e di studiare il folklore della valle Antrona, e che, fortunatamente, risulta ancora vivo: tra le donne che portano il “cavegn”, infatti, anche una giovanissima 16enne. In chiesa si è svolto anche l’incanto delle offerte: la pescia, dopo essere stata “issata” e benedetta, è stata infatti sramata ed i rami messi all’asta tra i presenti. Una curiosità: solitamente i rami vengono tenuti in casa come porta fortuna, alla stregua dell’ulivo benedetto pasquale. Al termine un momento di approfondimento con la presentazione del libro “Fiamme e sacrifici” di Luca Ciurleo.
da http://www.ossolanews.info/ultime/
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