sabato 27 marzo 2021

Don Gianfranco a 20 anni dalla morte

 

Don Gianfranco Tabarini nasce a Beura il 26 settembre 1937 da Carlo e Marta Enrica Bocca. Viene consacrato sacerdote a Novara dal Vescovo Placido Maria Cambiaghi il 29 giugno 1963. Il giorno seguente celebra la Prima Messa nella sua Parrocchia di San Giorgio in Beura. Il suo primo incarico sacerdotale lo svolge, per un anno, a Varzo, poi resta ventisei anni a Villadossola, prima come Coadiutore dell’altrettanto amato Prevosto don Camillo Nobile, succedendo a don Germano Zaccheo, poi come Parroco. Nel 1991 viene chiamato a Novara come Vicario dei laici e infine ritorna in Ossola nel 1996 per cinque anni come Parroco a Domodossola. Torna alla Casa del Padre il 27 marzo 2001 all’Ospedale San Biagio.


da “C’è più futuro che passato” – Don Gianfranco Tabarini nei suoi scritti - Logos 2002

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Ora il ricordo di due sacerdoti che con lui hanno “lavorato” a Villadossola

DON CLAUDIO VEZZANI a Villadossola dal 1976 al 1988 e oggi parroco nelle Parrocchie di Bedisco-Fornaci in Oleggio e Mezzomerico (NO)

 “Ecco poche righe per tratteggiare una parte di vita, che coincide con l’inizio del mio ministero pastorale, e l’incontro con il parroco di Villadossola. Ho condiviso con don Gianfranco 11 anni di parrocchia come viceparroco, dal settembre 1977 al settembre 1988. Il primo incontro era stato a Novara. Non sapevo ancora la mia destinazione nell’estate di quell’anno scese per conoscermi e subito si presentò con affabilità a conoscere anche il Pierino e l’Antonietta, i miei genitori. Mia mamma gli diceva, scherzando, che sarebbe stato in grado di “vendere frigoriferi agli Eschimesi”. Non so se ho imparato questa abilità, ma mi ha sicuramente insegnato molto dandomi l’esempio e facendo in prima persona quello che chiedeva a me. Insieme abbiamo vissuto come una ricchezza le differenze del nostro carattere, ma anche la condivisione dei valori e questo è continuato anche dopo. Mi ha accompagnato e sostenuto anche nel mio successivo impegno di parroco, in quelli che erano i luoghi della sua infanzia. Non mancava mai alla festa di Sant’Antonio a Cardezza. Sono stato in quegli anni partecipe della sua famiglia, come lui della mia. Un capitolo a parte meritano le lettere e i bigliettini, che a volte inquietavano, ma più spesso sostenevano e, soprattutto, esprimevano la sua intenzione di esserci e di “avere a cuore”.

  

DON GIORGIO BORRONI a Villadossola dall’agosto 1988 al maggio 1997 e oggi Direttore della Caritas, Migrantes e PSL (Pastorale Sociale e del Lavoro)

 “Don Gianfranco amava ripetere che la comunità ha il sacerdote che si merita e, viceversa, il sacerdote ha la comunità che si merita. Ha saputo profondamente entrare nel cuore delle persone, è stato un prete per la gente e con la gente. La sua affabilità lo portava a conoscere tutti, a dare del tu a tutti e a condividere le gioie e le speranze con chi incontrava sul suo cammino. Penso che la comunità di Villadossola sia grata a don Gianfranco per la sua umanità e per lo spirito di servizio e di prossimità che ha saputo dimostrare con totale dedizione e amore. Per me, giovane prete, la vita insieme e lo scambio pastorale con don Gianfranco hanno segnato indelebilmente gli anni successivi di ministero con quella passione per l’uomo e quella sensibilità spirituale, che lui ha saputo trasmettermi. Dal mio punto di vista è stato un uomo e un prete che, come direbbe papa Francesco, non solo ha occupato spazi, ma ha saputo innescare processi di cui oggi godiamo ancora i frutti.”


La Redazione

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