BEATRICE ARCHESSO
VILLADOSSOLA
Dopo 64 anni di attività ultimo concerto del coro Andolla di Villadossola: nella chiesa di San Bartolomeo il 1° gennaio c’è stato l’abbraccio a una formazione storica che nel 2018 - rispettando il consueto appuntamento di Capodanno - lascia il mondo della coralità. L’Andolla è nato nel 1954, legato al Cai di Villadossola. Franco Pallotta lo dirige dal 1979 e lo farà per l’ultima volta domani. Per lui emozione ma anche una consapevolezza: «Meglio finire in buona forma che aspettare che fossero altri a dirci di smettere». Così, come un padre che protegge l’immagine dei figli fino alla fine, ha preferito fare un passo indietro: «Siamo in 18, due lasciano per questioni di lavoro, altri hanno problemi di salute. Meglio chiudere finché siamo apprezzati: tre sabati fa abbiamo fatto un concerto vicino a Varese ed è stato un successo, con un applauso di 10 minuti. E’ il momento giusto di smettere, lasciando il ricordo migliore» dice Pallotta. I primi anni del coro furono diretti da Luciano Rolandini, poi è subentrato Pallotta. Villadossola perderà un’istituzione, il coro «che una volta era un riferimento per gli operai della Sisma o della Ceretti che dopo il lavoro si trovavano a fare una cantata» spiega il direttore.
Il ricambio al rallentatore
Il problema è pure il rinnovo dell’organico: «Non che sia mancato - dice Pallotta -, anzi abbiamo avuto ricambi validi, ma spesso i coristi avevano carriere altrove e non potevano dedicarsi solo al coro. In generale i giovani sono poco interessati e quelli che lo erano abbiamo dovuto lasciarli andare perché in via di affermazione».
Il repertorio è prevalentemente cameristico, spazia dal canto gregoriano alla polifonia rinascimentale e contemporanea con un occhio di riguardo per i canti alpini e tradizionali.
«Il massimo dell’organico è stato di 22 elementi - racconta il direttore -. Ho sempre preferito formazioni snelle perché più versatili, si adattano meglio e sono ideali per i canti di montagna». Il coro Andolla ha tenuto più di 1.000 concerti tra Italia, Svizzera, Repubblica Ceca, Portogallo.
da LA STAMPA.it
Nessun commento:
Posta un commento