da IL POPOLO DELL'OSSOLA del 27 novembre 2020 |
La Redazione
VILLADOSSOLA - Apprendiamo adesso che ci ha lasciato una figura importante della storia di Villa, il Dott. Piero Parietti. Esprimiamo il nostro cordoglio e ci stringiamo in un abbraccio affettuoso ai familiari.
Si è spento dopo giorni di malattia; l'anno scorso la morte della moglie Metè Poscio
Non sono passati due anni dalla morte di Metè Poscio e Piero ha deciso che fosse giusto raggiungere la sua consorte.Piero Parietti, 90 anni, è morto in ospedale dove era ricoverato da giorni. Medico psichiatra, ex assessore, amante della cultura e dello sport.
Villadossola piange il suo ‘dottore’ che aveva anche legato la sua vita al suo impegno nel campo della psichiatria, che lo ha reso noto ad alti livelli. Ma Piero si è fatto apprezzare anche come uomo legato alla sua città, Villadossola.
Noi però ricordiamo Piero anche per la sua passione per la politica che negli Anni Ottanta lo aveva portato, sindaco Plinio Pirazzi Maffiola, a diventare assessore alla cultura in giunta. Socialista della prima ora, Piero ha sempre avuto un occhio di riguardo per la cultura. Ma non dimentichiamo anche i frequenti incontri la mattina alla libreria ‘’La Pagina’’ dove acquistava i quotidiani che 'divorava' ogni giorno, compreso quelli sportivi. Lui, tifoso com’era del Torino. E le conversazioni al bar dove l'intelligenza, la sagacia e il suo carattere brillante rendevano piacevole le chiacchierate.
La salma di Piero verrà cremata per poi riposare accanto alla sua Metè. Al figlio Paolo e alla sua famiglia le condoglianze di Ossolanews.
La foto risale agli anni dell'impegno in politica.
VILLADOSSOLA - Bella intervista sul Canale YouTube delle Parrocchie di Villadossola e Valle Antrona, a Elisa Perrini in partenza nelle prossime settimane per la Missione di Bissi Mafou nel sud ovest del Ciad (Africa), dove raggiungerà don Benoit Lovati, don Nur El Din Nassar, don Fabrizio Scopa e Chiara Martini.
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VILLADOSSOLA - Ieri sera alla S. Messa delle ore 18 in Cristo Risorto, il parroco don Massimo Bottarel e il coadiutore don Alberto Andrini hanno dato il mandato missionario a Elisa Perrini, che non aveva potuto riceverlo durante la Veglia Missionaria del 17 ottobre scorso.
Al termine della celebrazione, prima della benedizione finale, la Comunità di Villadossola l'ha salutata con alcuni scritti e doni.
Una bellissima sorpresa è stata sul finire della Messa, l'ascolto del saluto di don Benoît Lovati, che è stato coadiutore e responsabile della pastorale giovanile di Villadossola, Valle Antrona e Anzasca fino all'ottobre 2009 e ora missionario a Bissi Mafou nel sud ovest del Ciad con don Nur El Din Nassar, don Fabrizio Scopa e la laica Chiara Martini, che Elisa raggiungerà.
Per chi non avesse potuto partecipare alla bella funzione di ieri sera, o avesse piacere di rivederla, può farlo attraverso il video qui sotto.
VILLADOSSOLA - Anche quest'anno si terrà l'iniziativa letteraria nazionale #ioleggoperché dal 21 al 29 novembre, purtroppo a causa del COVID senza iniziative collaterali. La Libreria La Pagina di Villadossola comunque, promuove e partecipa all'evento. Contattando la Libreria è possibile donare anche a distanza.
VILLADOSSOLA - È stato presentato sabato sera il libro "RIBELLI" di Stefano Scacchetti in diretta Facebook, a cura della Libreria La Pagina di Villadossola editrice del volume, con la collaborazione dell'associazione "Il sogno di Giulietta" di Ornavasso, che ha messo a disposizione la sua pagina. È stata una bella, interessante presentazione e chiacchierata tra Lara de La Pagina con l'autore in collegamento da Barcellona dove vive con la sua compagna e lavora.
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VILLADOSSOLA - Il Prof Carlo Squizzi, autore di "8.11.43" e profondo conoscitore della Resistenza locale, dopo aver letto "RIBELLI" di Stefano Scacchetti edizioni La Pagina, ha voluto contribuire alla presentazione del libro con questo suo commento.
VILLADOSSOLA - Non sarà un DPCM a fermare la Libreria La Pagina di Villadossola! La presentazione del libro "RIBELLI" di Stefano Scacchetti, sarà in diretta Facebook, SABATO 7 novembre alle ore 18,30 dalla pagina dell'Associazione "Il sogno di Giulietta".
La giovane originaria di Villadossola andrà nella missione dove c'è anche don Benoit Lovati
Sabato 17 ottobre a Villadossola nella chiesa di Cristo Risorto alla veglia missionaria di preghiera presieduta dal vescovo di Novara monsignor Franco Giulio Brambilla era attesa anche Elisa Perrini, in partenza per il Ciad. La giovane originaria di Villadossola non ha potuto essere presente perché in auto quarantena. Elisa, 38 anni, dal 2006 non vive più in Italia. Nell’ottobre di quell’anno infatti è partita per la sua prima esperienza missionaria in Uruguay, dopo due anni di missione ha continuato a rimanere in Uruguay cercando lavoro fino al 2017. Ha lavorato in una compagnia che sviluppa e fornisce tecnologia per l’industria del turismo. Poi la ditta per cui lavorava le ha offerto un posto a Singapore e così si è trasferita lì, dove è rimasta fino a marzo di quest’anno.
L'abbiamo raggiunta telefonicamente per una testimonianza su questa decisione di dare nuovamente una svolta alla sua vita.
Cosa l'ha spinta a decidere di partire un’altra volta in missione?
“Diciamo che negli ultimi 5 anni sentivo di aver bisogno di un cambio, il lavoro non mi soddisfaceva più tanto, ero inquieta. Poi mi hanno proposto Singapore e mi sono detta “Ecco il cambio”. Invece no. E per tutto questo tempo avevo nella testa e nel cuore l’idea della missione anche se non volevo ammetterlo. Finché qualcuno mi ha fatto la domanda fatidica: 'Stai facendo della tua vita un dono?'. Questa semplice domanda ha messo in moto un processo di quasi due anni che mi ha portato alla partenza per il Ciad dove opera don Benoit Lovati che per tanti anni ha prestato servizio a Villadossola. La partenza è prevista per fine novembre, anche se in questo periodo è un po’ difficile fare programmi di viaggi. Molti mi dicono che ci vuole coraggio per fare una scelta come la mia. Io dico di no, oppure sì, ci vuole coraggio, ma come per fare tante altre scelte: sposarsi, avere figli, cambiare lavoro, trasferirsi all’estero o persino restare nel proprio Paese.
Che compito avrà in Ciad?
“In Ciad condividerò la vita con altre persone, dovrò dispormi molto all’ascolto e all’imparare un nuovo modo di vedere la realtà. Non ho grandi aspettative, più che altro qualche timore e una grande speranza di riuscire a collaborare bene con le realtà esistenti e con i missionari già presenti nella parrocchia di Bissi Mafou, specialmente nel centro di Lagon. I bisogni sono tanti, così come i progetti e i sogni delle oltre cinquanta comunità della parrocchia. Quest’anno il COVID-19 ha reso più difficile la raccolta fondi e le donazioni sono scarse, faccio quindi un appello agli Ossolani di buona volontà e sempre generosi: c’è ancora chi non può permettersi la didattica a distanza perché internet non esiste e chi muore di una semplice influenza perché non ha accesso alle cure basiche”.
Come ci si prepara per la missione?
“Ovviamente c’è un cammino spirituale di discernimento, il mio forse è stato un po’ atipico, ma comunque ci si confronta sulla vocazione missionaria e sulle possibilità. Poi c’è lo studio della lingua, spesso ci troviamo a studiare una lingua ufficiale come il francese, lo spagnolo o il portoghese, pur sapendo che poi ci troveremo a dover imparare almeno qualche parola delle lingue locali una volta arrivati in missione. Infine c’è un corso di formazione al CUM (Centro Unitario per a la cooperazione Missionaria fra le Chiese),organismo della Fondazione Missio della CEI. Insomma, andare in missione è calpestare terra santa, quindi bisogna iniziare a togliersi i sandali (Es 3, 5)”.