lunedì 15 luglio 2013

Un fulmine uccide 66 pecore nel Parco nazionale Valgrande


Fulmine ha colpito gregge in Valle Vigezzo
 Le carcasse trovate sabato: il costo del recupero delle carcasse potrebbe essere a carico dei pastori

IVAN FOSSATI

MALESCO

In alta Valle Vigezzo, ai margini del Parco nazionale Valgrande, un fulmine ha ucciso 66 pecore. Un colpo solo, secco, durante un temporale dell’altro giorno. Il gregge si era riunito, come sempre in questi casi. I tuoni spaventano più dei fulmini, il boato agita gli animali, così quella settantina di pecore - di proprietà di diversi allevatori - che pascolava a duemila metri di quota, oltre l’alpe Cortechiuso nel territorio comunale di Malesco, si è riunita e ha cominciato a salire fino a sconfinare nel territorio del Parco nazionale.

Fino alla pietraia dove un fulmine, attratto da chissà cosa, ha scaricato a terra tutta la sua potenza. Le carcasse sono state trovate sabato: si stanno occupando del caso gli agenti del Corpo forestale, il sindaco, il prefetto e questa mattina saliranno i veterinari dell’Asl per decidere cosa fare.

Per ora l’area è stata recintata: la decisione, a questo punto, è se lasciare le pecore morte in quota, permettendo alla natura di completare il suo ciclo, oppure se sarà necessario trasportarle a valle, probabilmente con l’elicottero. E qui rischia di abbattersi la beffa sui pastori già danneggiati dalla perdita di 66 capi: il costo del recupero delle carcasse potrebbe ricadere interamente su di loro. «E’ una questione da non sottovalutare quella dei costi di recupero - ammette il sindaco di Malesco Enrico Barbazza -, ma è presto per dire cosa accadrà. Questa mattina si farà il punto della situazione».

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