martedì 2 luglio 2013

Tra i minerali del Monte Cervandone i ricercatori scoprono la “Deveroite”

La presentazione della scoperta a Crodo
Chiamato così in onore del Devero, è stato presentato in occasione dell’inaugurazione del laboratorio geologico «Castiglioni» a Crodo

FRANCESCA ZANI

CRODO 

Ancora una volta il Monte Cervandone, all’interno del parco Veglia-Devero, si è rivelato una miniera mineralogica in continua evoluzione.
«Deveroite» è il nome del piccolissimo minerale trovato nel 2008 e riconosciuto a marzo di quest’anno come unico al mondo. Il ritrovamento si deve a Enzo Sartori e Vittorio Soldani, ricercatori originari di Baceno, appartenenti a due diverse generazioni di appassionati, cresciuti sulle pendici della vetta che, grazie alle sue pareti franose, attira sin dalla fine dell’Ottocento esperti e geologi.

Il nuovo minerale, battezzato in omaggio alla zona che lo ha prodotto, è stato presentato ieri all’interno del laboratorio geologico «Castiglioni» inaugurato a fianco del parco dei Bagni di Crodo e del Museo delle acque. «A maggio è stato stipulato un accordo transfrontaliero con il parco svizzero della Binntal - ha commentato Graziano Uttini, presidente dell’ente parco Veglia-Devero-Antrona -. La nuova scoperta aggiunge un tassello importante alla collaborazione anche scientifica con il territorio elvetico. È dal 1995 che non viene trovato un nuovo minerale».

Alessandro Guastoni, conservatore del Museo di mineralogia dell’università di Padova, ha illustrato le caratteristiche della «Deveroite», simile a materiale organico, con una struttura che ha richiesto mesi per essere decifrata e una dimensione ridotta. «E’ stato trovato in seguito alla scoperta di una frana antica: si forma sopra un altro, la Cervandonite - ha spiegato Soldani -. Non ha una grande dimensione, ma è importante dal punto di vista scientifico». «Abbiamo scelto il nome della località, perché questo minerale è di tutti coloro che amano il Devero, ricordando le generazioni che in passato vi cercavano minerali - ha concluso Sartori -. Frequento la zona fin da quando ero piccolo e oggi sono fiero di questa scoperta».

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