venerdì 19 luglio 2013

“Un concerto per la natura sotto il grande castagno”

Stasera a Premia il violinista Elmut Lipsky con Vic Vergeat e Michele Guaglio

FRANCESCA ZANI

PREMIA

Elmut Lipsky, compositore e violinista di origine tedesca, ospite in Ossola per una vacanza, si esibirà stasera accanto alle Terme di Premia accompagnato dalle chitarre di Vic Vergeat e Michele Guaglio.

Come è nata la collaborazione coi musicisti ossolani?
«A sedici anni ho inciso il primo disco con i Toad di Vergeat a Londra e girato diversi Paesi in tournée con la band che negli Anni 80 scalò le classifiche statunitensi. Per diversi anni non ci siamo incontrati, poi, negli Usa, all’epoca in cui ero il più giovane violinista della Filarmonica di Boston, ci siamo ritrovati. Ho contattato Vic pochi anni fa, dopo aver visionato alcuni suoi lavori su Internet e quattro anni fa abbiamo presentato per la prima volta a Premia il “Concerto dell’acqua”, che riproporremo questa sera con alcune varianti».

In cosa consiste lo spettacolo? Perché è citata l’acqua?
«Il concerto si basa su musiche scritte da Vic Vergeat con un’impronta spirituale, legata ai suoni della natura e alla riflessione. L’idea è piaciuta a Rinaldo Lampugnani dell’associazione “Sguardo sulla valle”, vero e proprio mecenate che nella sua casa a Baceno ospita artisti con lo scopo di proporre arte ed eventi non a scopo di lucro, e che ha avuto l’idea di creare questa serata sotto il grande castagno di Premia».
 
Quali sono le tappe fondamentali della sua carriera?
«Ho studiato violino al conservatorio di Winterthur, poi per sette anni il mio maestro è stato Isaac Stern. Sono stato molti anni in America, soprattutto in Canada, dove l’anno scorso ho vinto il premio per il miglior disco jazz con la band “Mélosphère”. Sono reduce da seminari e concerti in Toscana».

Il suo è, dunque, un ritorno in Ossola?
«Nel 2011 io e Vic ci siamo esibiti nella chiesa di Baceno con Mary Birch, voce nera per eccellenza del blues e del jazz mentre un’altra volta siamo stati affiancati anche da una ballerina di danza classica. Cerchiamo di creare spettacoli il più possibile basati sull’improvvisazione, per assecondare i gusti del pubblico che ci troviamo di fronte, che assume un ruolo chiave. Non seguiamo una scaletta, il nostro intento è creare qualcosa si bello che resti impresso, senza finalità economiche, per amore dell’arte, della musica dei luoghi».

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