martedì 2 febbraio 2016

Domodossola “corteggia” le terme: “Fusione con Bognanco per avere più soldi dallo Stato”

Cattrini torna a lanciare la proposta di un Comune unico, ma il “collega” Mancini è più cauto: “Se ne parla dopo le elezioni”


Domodossola punta gli occhi su Bognanco. Il capoluogo dell’Ossola (oltre 18 mila abitanti) vorrebbe inglobare il paese confinante che di residenti ne fa poco più di 200, in una valle che però ha il «tesoro» delle terme, una capacità ricettiva di circa 400 posti letto e, a quote più elevate, percorsi di livello per escursioni e sci alpinismo.  
Un «boccone» su cui Domo vorrebbe mettere le mani per ampliare l’offerta turistica in cambio di quei servizi che gli abitanti di Bognanco chiedono da anni, come il collegamento alla rete del gas. Ma l’ipotesi non ha mai acceso gli animi di chi vive nella valle delle terme. 
«Occasione unica»
A rilanciare il tema è il sindaco di Domodossola Mariano Cattrini alla luce della legge di stabilità. «Un’occasione che non possiamo lasciarci scappare e che vorrebbe dire il rilancio sia di Domodossola sia di Bognanco - dice Cattrini -. La legge di stabilità garantisce ai Comuni che scelgono di fondersi il 40 per cento in più dei trasferimenti arrivati dallo Stato nel 2010, quindi prima dei tagli. Non ci sarebbe più il blocco delle assunzioni e torneremmo ad avere la possibilità di accendere mutui: è cecità politica rinunciare a tutto ciò».  
Con la fusione cambierebbe poco per i residenti di Bognanco: «Per quasi tutti i servizi, dalla scuola agli impianti sportivi, fanno già riferimento a Domodossola. Con i soldi in più potrebbero avere il collegamento alla rete del gas, la sistemazione della strada fino all’alpe San Bernardo, nuova illuminazione e un forte rilancio delle terme».  
Scetticismo in valle
La proposta è vista con scetticismo a Bognanco. «Se devo rispondere con il cuore dico subito no alla fusione - commenta il sindaco del paese termale Remigio Mancini -. Abbiamo un’identità a cui non vogliamo rinunciare. Tra gli Anni 50 e 60 a Bognanco durante la stagione estiva passavano anche 50 mila persone: eravamo conosciuti in tutta Italia e questo patrimonio andrebbe perso. Dall’altro lato però la ragione mi fa analizzare i dati concreti e vedo anche io che le risorse a disposizione sarebbero allettanti». Mancini prende tempo: «A Domodossola in primavera ci sono le elezioni, sarà un discorso da affrontare col futuro sindaco». 
I precedenti tentativi
Il sindaco di Domo aveva già lanciato una maxi aggregazione con Villadossola e Crevoladossola, in modo di far nascere un ente da quasi 30 mila abitanti. «E’ comunque un progetto su cui tornare» specifica Cattrini. Una linea, quelle delle fusioni, che vede in prima fila anche il Pd (partito di Cattrini) che venerdì alle 20,30 all’hotel Corona di Domodossola propone un incontro sulle ricadute della legge di stabilità nel Vco, tra cui proprio gli incentivi per le fusioni.  

da http://www.lastampa.it/

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