martedì 26 marzo 2013

Tdm Domo: sul Punto Nascita strabismo e miopia

''Rileviamo che l'ecumenismo di facciata che ha contraddistinto buona parte delle considerazioni provenienti da Verbania in merito alle politiche sanitarie provinciali, cede finalmente il posto a legittime e comprensibili preoccupazioni che invece da anni attraversano l'Ossola, non solamente riguardo al Punto Nascita del S.Biagio. Non interessa qui polemizzare con il comitato verbanese, anche se da parte nostra abbiamo sempre preferito la rivendicazione di un proprio diritto invece di chiedere la soppressione di quello altrui. Dunque non guardiamo all'inopportunità di chiedere la chiusura di un servizio in Ossola, ma preferiamo rivolgerci all'esigenza di guardare ad una prospettiva comune ed unitaria che consenta di mantenere un servizio indispensabile sia al S.Biagio che al Castelli. È dunque in questa prospettiva che diamo pieno sostegno e condivisione all'interpellanza parlamentare presentata dall'on. Borghi, che riteniamo muoversi in questa direzione. Dalle premesse evinciamo infatti il richiamo al rischio che la chiusura del Punto Nascita di Domodossola comporterebbe a breve anche l'impossibilità del reparto di Verbania di raggiungere e mantenere il numero dei mille parti richiesti dalle linee guida nazionali; con la conseguenza, nel breve periodo, di andare incontro alla medesima chiusura che il comitato verbanese auspica per Domodossola in base a valutazioni scorrette anche nei numeri addotti.

Con supponente miopia a Verbania non si è mai badato al ruolo del Punto Nascita di Domodossola come parte integrante di un unico reparto nell'ambito dell'ospedale unico plurisede, ma si è avallata una scorretta gestione del reparto da parte di un primario che non ha mai saputo e voluto esercitare il proprio mandato su due sedi, come il suo incarico prevedeva. Rileviamo infatti che la mobilità passiva è massiccia da Verbania, e solo marginale da Domodossola, così come l'elevato numero di parti cesarei è prevalente a Verbania, dove opera direttamente il primario, che a Domodossola, la cui incidenza è piuttosto conseguenza dei protocolli restrittivi imposti dal primario stesso. Riteniamo pertanto opportuno condividere una politica, tramite i nostri rappresentanti istituzionali, che per il bene della sanità dell'intero territorio abbia come obiettivo il mantenimento del servizio al S.Biagio, per garantire innanzitutto la sicurezza e la continuità assistenziale in Ossola (argomento che i comitati che dicono di occuparsi di sanità dovrebbero tenere più in considerazione) e al contempo la possibilità di sussistenza anche del reparto di Verbania. É curioso come giunga dal comitato verbanese un'esortazione a badare al bene comune, nel mentre si chiede di chiudere il servizio a Domodossola. Auspichiamo allora che i nostri rappresentanti politici badino a rivendicare un bene comune non chiedendone la chiusura a Verbania. D'altra parte non ci stupisce che un comitato esprima cattiva informazione, demagogia e un uso pretestuoso delle argomentazioni, ma sarebbe sorprendente e preoccupante se qualche rappresentante politico o istituzionale usasse lo stesso criterio per dibattere sul futuro della sanità pubblica (e privata) del Vco. Roberto Munizza Tribunale dei Diritti del Malato Domodossola''.


da Azzurra TV tuttonotizie

Nessun commento:

Posta un commento