mercoledì 20 marzo 2013

Da Domodossola a Briga seguendo le sculture dedicate a Geo Chavez

Scultura Chavez in p.za Cavur a Domo
Nuove opere lungo il percorso artistico dedicato al centenario della trasvolata delle Alpi

FRANCESCA ZANI

Il volo, la sfida e l’impresa di Geo Chavez sono i temi che caratterizzano le opere d’artista posizionate in questi giorni a Domodossola. Qui sono state collocate tre delle 13 installazioni che troveranno posto lungo la strada sempioniana, fino a Briga, per il centenario della trasvolata delle Alpi. La prima, intitolata «Sogno volante» dello svizzero Uly Wirz si trova dietro palazzo San Francesco ed è una scultura in granito bianco del Montorfano e acciaio. La scorsa settimana sono state sistemate le opere del milanese Marco Magrini, sul retro della cappella Mellerio e dell’artista finlandese Kaarina Kaikkonen, in piazza Cavour. La prima è una figura umana stilizzata, metafora del volo di Icaro e di Chavez. Un grande masso di pietra, donato dalla famiglia Poscio, sostiene invece la scultura di Kaikkonen, che ha riprodotto la giacca dell’aviatore con l’alluminio usato per gli elicotteri. Le opere sono state selezionate da esperti dell’associazione Asilo Bianco di Ameno, della Fondazione Pierre Gianadda di Martigny e da Paolo Lampugnani, presidente dei Musei dell’Ossola, che ha curato il progetto «Geo Chavez, di tanti uno solo». Il viaggio artistico tra Domodossola e Briga ha un valore di circa 70 mila euro, parte di un finanziamento più ampio che include anche la teca nel cortile delle scuole Milani e la riqualifica di piazza Chavez. «Gli artisti selezionati sono molto quotati a livello internazionale - commenta il sindaco Mariano Cattrini -. La città è arricchita dalla presenza delle opere».


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