martedì 25 giugno 2013

“A Domo movida senza freni”: la protesta arriva in Consiglio

Piazza Mercato di notte a Domodossola
Abitanti del borgo della cultura all’attacco: «Alcol, vandalismi e rumore, vogliamo più regole»


RENATO BALDUCCI

DOMODOSSOLA

Musica ad alto volume nei locali, gente ubriaca che disturba, ragazzi che vomitano e fanno i loro «bisogni» sui portoni delle case, vandalismi, atti sessuali sui gradini. È la fotografia del centro storico di Domodossola nei fine settimana secondo i residenti del borgo della cultura.

Una situazione denunciata pubblicamente dagli abitanti del centro città che si sono presentarti in consiglio comunale per chiedere d’essere ascoltati. Alla fine della seduta, il presidente Rosario Mauro ha dato la parola a Ermes Bassi, portavoce del neonato Comitato Piazza Mercato. «La situazione è penosa per la nostra città - ha detto Bassi -. Non ne possiamo più, anche perché le forze dell’ordine, che chiamiamo con frequenza, dicono che di più non possono fare perché le ordinanze sindacali sono troppo permissive».

Torna a salire il tono della polemica tra giovani e titolari di bar da una parte e residenti del centro storico dall’altra. «Troppa libertà di bere - dicono i residenti -. Ci sono ragazzi che arrivano da fuori città già con bottiglie di birra e vodka in mano, altri che le acquistano nei supermercati». Dice Tiziano Tandurella, titolare della discoteca «Trocadero» di Domodossola: «Durante la festa di fine anno degli studenti avevamo predisposto un accurato servizio di controllo, ma purtroppo molti ragazzi sono arrivati da noi già ubriachi».
Nessun consigliere comunale ha replicato alla denuncia. Il presidente, Rosario Mauro, ha rassicurato che la questione sarà presa in considerazione dal consiglio. Di recente, il comando della polizia municipale domese ha avviato controlli serali con pattuglie che hanno setacciato soprattutto il centro storico. «Non vogliamo far chiudere i locali - spiegano gli abitanti del centro storico -, ma chiediamo che si possa far musica solo fino a mezzanotte e che i bar chiudano alle due. Anche noi abbiamo dei diritti».

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