Il "bottino" preso nella casa svaligliata |
Due albanesi sono stati arrestati dai carabinieri alla stazione di Preglia
RENATO BALDUCCI
VARZO
Respinti dalla Svizzera, commettono un furto in Ossola e finiscono in carcere. Si è conclusa prima nella cella della stazione dei carabinieri di Domodossola e poi in carcere a Verbania la notte «brava» di due albanesi che in treno, l’altra notte, cercavano di uscire dall’Italia. Sono accusati di furto aggravato, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. La loro posizione è ancora al vaglio della magistratura.
L’intenzione degli albanesi, provenienti dal Milanese, era di uscire dai confini italiani. Taipi Griseld, 24 anni, pregiudicato, e Ndreca Bardhi, 29 anni, entrambi nullafacenti, erano a bordo di un treno diretto in Svizzera.
Sono però incappati nei controlli dei gendarmi elvetici: Griseld era sprovvisto di documenti e questo ha impedito la prosecuzione del viaggio. I due quindi sono stati fatti scendere, in piena notte, alla stazione di Iselle. Al buio, hanno percorso a piedi la strada sino a Varzo, dove hanno deciso di mettere a segno un furto. Trovata la porta aperta, sono entrati in un’abitazione di via Castello e, mentre il padrone di casa dormiva, hanno arraffato di tutto: 250 euro, computer, smartphone e un iPhone Poi, sono fuggiti, sempre a piedi, in direzione di Crevoladossola.
Il derubato, svegliatosi, si è accorto del furto subito e ha chiamato il 112. Una pattuglia si è messa alla ricerca dei ladri e li ha intercettati alla stazione ferroviaria Preglia di Crevoladossola, dove si presume aspettassero un treno per allontanarsi dall’Ossola. I carabinieri hanno faticato non poco per bloccare i due albanesi che hanno reagito all’arresto. Portati in caserma, hanno ancora causato problemi, danneggiando un infisso. La refurtiva è stata tutta recuperata e sarà riconsegnata al proprietario.
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