RENATO BALDUCCI
Otto in valle Vigezzo e due in valle Anzasca. Anche l’Ossola fa i conti con la presenza di cinghiali radioattivi come già era successo in Valsesia, dove un paio di mesi fa erano state trovate tracce di «cesio 137» nella lingua e nel diaframma di 27 esemplari. Le analisi che sono state fatte all’Istituto zooprofilattico di Torino non lasciano dubbi sulla presenza di «cesio» in dieci capi catturati in Ossola. E questa scoperta è in contrasto con le analisi eseguite un mese fa dall’Asl Vco su 36 cinghiali che non erano risultati radioattivi.
Ora, l’allarme scatta per i capi abbattuti a Calasca, in valle Anzasca, ma anche per quelli presi nella bassa valle Vigezzo, tra Paiesco e Trontano, e nella zona di Finero, verso la valle Cannobina. «Non mi esprimo, prima voglio capire qualcosa di più sulle analisi» dice Mauro Fava, presidente del Comprensorio caccia Vco 2 che spazia dalla valle Antigorio e Formazza alla Vigezzo. Anche Aldo Girlanda, che guida il Comprensorio Caccia Vco 3, che comprende la valle Anzasca, va cauto: «Non facciamo allarmismi prima di aver dati più precisi».
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