mercoledì 10 febbraio 2016

Riesame per l'ossolano arrestato in un'operazione anti 'ndrangheta. Avvocato chiede scarcerazione, i giudici si riservano



Udienza davanti al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria questa mattina per Maurizio Monteleone, quarant'anni di Domodossola, arrestato lo scorso 21 gennaio nell'ambito dell'operazione anti 'ndrangheta “Saggio Compagno 2” e recentemente trasferito nel carcere di Voghera in regime di 41-bis. Secondo la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo della Calabria, Monteleone sarebbe un “componente dell’organizzazione in possesso della dote di ”Picciotto”, il quale, ancorché incensurato e residente da tempo a Domodossola, nei periodi in cui faceva ritorno in Calabria partecipava alle riunioni di ‘ndrangheta, manifestando la propria disponibilità in favore dei sodali, e quindi fattivo sostegno al sodalizio”.  I fatti contestati a Monteleone sono gli stessi dello scorso 15 dicembre, quando fu sottoposto a un provvedimento di fermo su disposizione della Procura del capoluogo calabrese. In quell’occasione il fermo (emesso nei confronti in tutto di 36 persone) per Monteleone non fu convalidato dal Gip verbanese per la mancanza di “gravi indizi di colpevolezza”. Il suo avvocato Marisa Zariani oggi ha presentato ai giudici una memoria di cinquanta pagine: “Ho consegnato altri documenti per dimostrare l'estraneità a quello che gli si contesta. Ora attendiamo fiduciosi”. Il Riesame dovrà esprimersi sulla richiesta di revoca della misura cautelare entro cinque giorni.
 

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