venerdì 16 agosto 2013

Laura e Marianna, l’addio alle amiche che sognavano il Monte Bianco

Funerali separati, ma alla stessa ora, per le alpiniste travolte da una valanga: oggi alle 15 nelle chiese di Pallanzeno e Antrona

FRANCESCA ZANI
DOMODOSSOLA
 
Il mondo della montagna piange le due amiche morte sul Monte Bianco. I corpi di Marianna Conti e Laura Frisa, che hanno perso la vita all’alba di martedì sul versante francese, sono rientrati in Italia da Chamonix.  
 
Marianna, 37 anni, viveva a Pallanzeno con il marito Tiziano Titoli. Laura, 41, era originaria della valle Antrona e residente a Omegna. La notizia dell’incidente, avvenuto intorno alle 4 del mattino lungo la via Normale del Mont Blanc du Tacul a causa del distacco di un seracco, martedì ha fatto immediatamente il giro del Vco dove le due donne erano molto conosciute. In Ossola tutti le ricordano unite nella passione per la montagna, che condividevano da qualche anno. 
 
Alcuni amici avevano ipotizzato di celebrare un unico funerale per ricordarle insieme, ma alla fine le cerimonie saranno separate: si svolgeranno entrambe oggi alle 15 nelle chiese parrocchiali di Antrona e Pallanzeno e i corpi verranno successivamente cremati. Ad accomunare le due donne non era solo la passione per la montagna, ma anche l’umanità e la generosità che dimostravano. 
 
«Laura era in prima fila nell’aiutare il prossimo - racconta la cugina Sonia Frisa - . Aveva perso di recente, a causa di una malattia, un’amica carissima e le era stata accanto ogni giorno. Conservo il ricordo di una ragazza solare e coraggiosa, attenta alle esigenze degli altri per cui aveva sempre una parola di conforto». Laura Frisa era operaia a Piedimulera nella ditta Beltrami che si occupa della lavorazione di lamiere.  
 
Marianna Conti, invece, svolgeva da vent’anni la mansione di capo reparto nella manifattura Polli di Villadossola.  
Le due amiche si trovavano spesso la sera per allenarsi con la bicicletta da corsa dopo il lavoro. Avevano raggiunto l’obiettivo di salire alla capanna Margherita a 4554 metri sul Monte Rosa e ora sognavano il Bianco. Per compiere questa scalata si erano affidate alla guida Giorgio Passino di Courmayeur, ricoverato per ipotermia e tenuto per il momento in coma farmacologico all’ospedale di Annecy anche se la temperatura corporea è stata ristabilita.  
 
«La montagna può nascondere insidie imprevedibili - commenta il campione di sci Max Blardone, originario di Pallanzeno come Marianna -. Le temperature quest’anno sono state anomale, vi sono state nevicate abbondanti nel periodo primaverile, ma le due ragazze stavano percorrendo una via molto battuta: non si sono comportate da sprovvedute». «Diverse volte abbiamo messo Laura in guardia dai pericoli - conclude la cugina Sonia -: lei li conosceva e rispondeva che comunque fosse andata, in montagna aveva trovato la sua pace e la sua dimensione. Lì era davvero felice, perché si sentiva libera».
 

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