venerdì 9 agosto 2013

“Villadossola non deve pagare lo smantellamento di Siderscal”

FRANCESCA ZANI
VILLADOSSOLA
 
La chiusura di Siderscal a fine mese, che oltre ai problemi di smantellamento industriale e relativa bonifica, comporta la cassa integrazione per venti lavoratori richiede risposte concrete da Stato e Regione.  
La questione è stata rilanciata da sindaco Marzio Bartolucci, dal capogruppo provinciale Paolo Ravaioli e dal deputato Enrico Borghi, tutti del Pd, che si dichiarano «preoccupati per i lavoratori» e ritengono «non accettabile il fatto che i costi della bonifica ricadano sul Comune e, quindi, sui cittadini».  
 
«Ho scritto un’interpellanza al ministero dell’Ambiente e dello sviluppo economico per mettere in luce la situazione critica di Villadossola – ha spiegato Borghi durante l’incontro che si è tenuto in Comune mercoledì - . Non possiamo accettare la logica dello smantellamento che produce inquinamento sul territorio. Chiediamo che i proprietari si assumano la responsabilità della bonifica, la quale altrimenti graverebbe sulle spalle dei cittadini. Esiste infatti una direttiva europea del 2004 basata sulla logica del “chi inquina paga”».  
 
L’area industriale siderurgica, compresa tra il fiume Ovesca e la ferrovia, passata negli anni sotto la denominazione «Sisma», con il gruppo Leali, poi Beltrame  e infine Siderscal nel 2000, dal 2003 comprendeva soltanto la linea produttiva della laminazione e nel 2011 erano 73 i lavoratori in esubero. Oggi per i venti dipendenti rimasti, i quali hanno ottenuto un periodo di cassa integrazione, si prospetta l’incubo della mobilità e della disoccupazione.  
 
«In un’ottica di bonifica e risanamento i lavoratori potrebbero essere reimpiegati – aggiunge Borghi - . È prevista la convocazione di un tavolo tecnico per attribuire le giuste responsabilità e trovare soluzioni per riconvertire l’area». «Dopo la cessata produzione di laminati di ferro la società Siderscal ha effettuato indagini, constatando situazioni di contaminazione – dice il sindaco Bartolucci - . Ho contattato i sindacati per ragionare sul futuro dei lavoratori e con Arpa continuerà il monitoraggio dei pericoli per il terreno e gli ortaggi. Speriamo che Provincia, Regione e Governo si attivino per promuovere e sostenere attività di tutela ambientale in questa zona così duramente colpita dalla deindustrializzazione». Ravaioli teme «una risposta solo formale, in tempi prolungati che potrebbero rivelarsi dannosi per Villadossola». 
 

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