giovedì 13 giugno 2013

Cinghiali radioattivi: no pericolo se uso limitato

Cinghiali radioattivi: affollata assemblea ieri sera alla Fabbrica. Presenti i maggiori esperti in materia delle Asl di Vco e Vercelli. Le due province piemontesi dove è stata riscontrata la presenza di animali contaminati da cesio 131. La serata promossa dal comprensorio alpino Vco3 è servita per fare chiarezza su una questione che tanto ha allarmato l’opinione pubblica. Primo dato sottolineato dagli esperti : il cesio è presente nel sottosuolo da diversi anni come effetto della nube radioattiva fuoriuscita dalla centrale di Chernobyl nel 1986, quindi i cinghiali che arano il suolo manifestano presenza di cesio senza ipotizzare che i cacciatori abbiano importato gli animali dall’est europa. Il dottor Pierluigi Cazzola dell’istituto zooprofilattico di Vercelli che è stato anche nell’est europeo per studiare il problema ha detto che la presenza di cesio non comporta rischi per la salute a patto che il consumo sia limitato. Il monitoraggio va comunque avanti. Sotto la lente d’ingrandimento la catena alimentare a partire da latte ed erba.

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