domenica 9 giugno 2013

“Il punto nascite si può salvare”: la ricetta dei 5 stelle

Chiusura prevista per il 19.06
Intanto anche a Carmagnola è stata organizzata una manifestazione per protestare contro il taglio del servizio

RENATO BALDUCCI
DOMODOSSOLA 
 
«La soluzione per tenere aperto il punto nascita di Domodossola e di altre zone montane c’è». Lo sostiene il Movimento 5 Stelle del Vco che anticipa il tema della conferenza stampa indetta per domani alle 18,30 davanti l’ospedale San Biagio di Domodossola. 
 
«Proponiamo l’istituzione di un dipartimento materno infantile unico plurisede che sarà a costo zero per i cittadini - spiegano - . Il personale sarà quello già in servizio con la rara necessità d’integrazione di singole unità. Basterà coprire tutti i turni, compresi quelli notturni in entrambe le sedi. Sarà il personale a muoversi da una sede all’altra, non più le mamme con le doglie a dover percorrere tragitti di un’ora, rischiando di partorire per strada, senza assistenza, mettendo a rischio la loro vita e quella del bambino». 
 
Una tesi già più volte sostenuta dagli stessi medici pediatri del «San Biagio», che più di una volta hanno chiesto siano medici e personale a ruotare tra Verbania e Domodossola. I 5 Stelle difendono anche i punti nascita di Courgné, Borgosesia e Susa. 
 
Intanto la protesta sul taglio dei punti nascite ha investito anche Carmagnola, dove sabato è stata organizzata una manifestazione in difesa del servizio. «Nessuna volontà di penalizzare in alcun modo l’ospedale di Carmagnola - ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Ugo Cavallera -. La questione del punto nascita è la conseguenza di un accordo nazionale tra Stato, Regioni, Comuni e Province che risale al 2010» ribadisce. 
 

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