giovedì 6 giugno 2013

Architetti da tutto il mondo in Ossola per “salvare” le case in pietra

Case di pietra da salvare
Ken Marquardt ha lasciato l’Arkansas per trasferirsi tra le montagne. Con l’associazione «Canova» organizza un convegno internazionale

RENATO BALDUCCI

DOMODOSSOLA

Valorizzare l’architettura rurale della Val d’Ossola portando sul posto esperti di fama mondiale. «Dobbiamo difendere il patrimonio storico della valle, che sta subendo in questo periodo radicali trasformazioni» spiega Ken Marquardt, l’americano dell’Arkansas che ha lasciato la sua terra per abitare tra le montagne ossolane.

Un’associazione per l’architettura ossolana. «Mi sono fermato perché questa terra è bellissima e ha un tesoro da valorizzare» spiega questo emigrante al contrario, che da anni vive a villa Raghezzi di Crevoladossola, un antico caseggiato che nel 1600 era di proprietà del barone svizzero Kaspar Jodor Stockalper, notaio e mercante del vicino Canton Vallese. Marquardt, 62 anni, ha dato impulso all’associazione «Canova» nata per salvaguardare il patrimonio architettonico locale in pietra. E che promuove iniziative e corsi di studio. L’anno scorso quaranta studenti universitari hanno trasformato il disabitato villaggio di Gesh, sopra Montecrestese, in un laboratorio di ricerca per riportarlo alla vita. «Canova», da dodici anni, propone poi gli Incontri che, con l’apporto di studiosi di caratura internazionale, mirano a rivitalizzare l’architettura sostenibile, attenta all’ambiente e alle popolazioni locali.
 
Dall’Australia all’Indonesia. Il convegno di quest’anno si terrà dal 20 al 24 giugno al Sacro Monte Calvario di Domodossola, sito che l’Unesco ha etichettato come patrimonio dell’umanità, dove nel 1800 abitò il beato Antonio Rosmini. Interverranno l’australiano Glenn Murcutt, vincitore nel 2002 del Pritzker Prize, un premio paragonato per importanza al Nobel; Salma Samar Damluji, irachena fondatrice della Daw’an Mud Brick Architecture Foundation; Minakshi Jain, indiana che ha ottenuto l’Asia Pacific Award of Excellence dell’Unesco; Eko Prawoto, indonesiano impegnato ad aiutare la popolazione a realizzare edifici low-cost utilizzando materiali locali e di riciclo.


Nessun commento:

Posta un commento