giovedì 13 giugno 2013

Si potrà ancora nascere in Ossola: ecco l’ordinanza del Tar

Protesta mamme per salvare Punto Nascite Domo
I giudici salvano dalla chiusura il reparto dell’ospedale San Biagio difeso da medici, comitati e amministratori locali della valle

RENATO BALDUCCI

DOMODOSSOLA

Il Tar ha deciso: il punto nascite dell’ospedale San Biagio resta aperto. Non si conoscono ancora le motivazioni della decisione, ma i giudici amministrativi, stamani, hanno deciso per il salvataggio del reparto di Domodossola. La notizia è rimbalzata da Torino poco dopo mezzogiorno.

Il tribunale amministrativo regionale ha accolto «l’istanza cautelare» e sospeso «il provvedimento impugnato nella parte relativa alla chiusura del punto nascita di Domodossola» ritenendo che « a un primo sommario esame, il ricorso sia assistito da apprezzabili elementi in considerazione della difficoltà dei collegamenti e alle distanze dei diversi centri abitati della val d’Ossola rispetto all’ospedale di Verbania» e «alla complessa organizzazione dell’assistenza anche neonatale fornita nella struttura di Domodossola dai pediatri della federazione ricorrente». Il 27 novembre il Tar ha fissato l’udienza pubblica per trattare la questione nel merito.

L’azienda sanitaria del Vco sta attendendo notizie dai suoi avvocati. La Regione intanto sembra intenzionata a fare ricorso al Consiglio di Stato. Per comitati, amministratori, politici della valle è una vittoria sul filo di lana. L’Asl aveva deciso la chiusura per la settimana prossima, il 19 giugno, festa patronale di Domodossola.

«Siamo naturalmente soddisfatti dell’esito del ricorso ma il nostro ruolo sindacale termina qui» dice Fabrizio Comaita della Federazione medici pediatri. Che aggiunge: «I pediatri di famiglia e ginecologi dell’Ossola, i pediatri di famiglia del Verbano e del Cusio e non certo solo il sottoscritto ringraziano la popolazione, i comitati, gli organi di informazione, i gruppi di volontariato, il Presidente della Comunità Montana, i sindaci della Val d’Ossola, il personale infermieristico e per concludere, non certo per ordine d’importanza anche i politici che si sono prodigati al nostro fianco per ottenere questo risultato».

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