lunedì 3 giugno 2013

Chiusura Country Pediatrico: Fimp risponde all'Asl

Non é credibile! I pediatri FIMPVCO sono letteralmente stupefatti, non é esagerato dire "addolorati" nel leggere le dichiarazioni riportate nel comunicato dalla Direzione Generale. Constatare quanto si sia lontani nell'intendere la gestione della sanità in un territorio difficile come il nostro induce all'amarezza. Si legge nell'atteggiamento dell'ASL la conferma della indifferenza e superficialità che ha guidato negli ultimi anni le scelte riguardo ad un settore tanto delicato della vita di tutti. Forse si legge anche una specie di accanimento, di atteggiamento di sciocca rivalsa nei confronti di chiunque si schieri dalla parte del punto nascita di Domodossola, nei confronti del quale, dietro le quinte, si usano espressioni come: "ve lo chiudiamo". E così, anziché dare risposte a chi sottolinea i rischi che i provvedimenti adottati inducono, si gioca con le parole, si accusa di leggerezza chi da anni difende la sicurezza e il diritto alla salute. Dalla delibera che, il 22 maggio 2013, chiude il Punto Nascita a Domodossola, si dispongono orari di assistenza che mai sono stati concordati e soprattutto impossibili con i Pediatri del Country, segno che si intende operare con altro personale, presumibilmente ospedaliero. FIMPVCO ha ricevuto l'incarico nel 2007 per svolgere assistenza in sala parto, per assistere i neonati al nido, per trasportare i neonati patologici oltre che per effettuare consulenze al DEA e per assistere i bambini ricoverati H24.
Ora, ripetiamo, senza mai comunicarlo, l'ASL cancella quasi tutto l'oggetto del contratto e poi osa affermare, prendendo a prestito le nostre parole: la decisione di interrompere in via unilaterale un progetto di assistenza sanitaria d'avanguardia é evidentemente grave... addossa a FMPVCO quelle che sono SUE colpe gravi. Ma a parte queste problematiche meramente burocratiche é grave il fatto che nel disporre la delibera ASLVCO dimentichi di gestire un ospedale pluri-sede sapendo che a Domodossola esiste un DEA e soprattutto che metta professionisti - pediatri e ginecologi - in condizioni di operare con disposizioni pericolose, senza strumenti, senza STAM, probabilmente senza personale formato e soprattutto senza condivisione delle procedure. Essendo sede di DEA di I livello è naturale attendere l'arrivo di patologie d'urgenza ed emergenza ostetrico-neonatali - come già più volte successo durante il 2011 nei tre mesi di chiusura del Punto Nascita - e queste non sono affrontabili con il personale e le procedure indicati in delibera. FIMPVCO respinge il rammarico di ASLVCO. FIMPVCO esige risposte competenti ai quesiti posti nel precedente comunicato! FIMPVCO non vuole "coprire" carenze operative, FIMPVCO vuole solo trasparenza, strumenti, personale formato e procedure. Nel concludere, FIMPVCO vuole sapere chi ha deciso le nuove procedure e vuole sapere chi opera in nome e per conto suo. Pregiatissimo Dott. Adriano Giacoletto, siamo certi che Lei sia persona leale ed intellettualmente onesta per cui crediamo, pertanto, voglia rispondere a queste banalissime domande. Da tre anni siamo soldati - usando Ungaretti - come d'autunno, sugli alberi, le foglie.

Abbiamo già vissuto per tre mesi l'esperienza di lavorare con la sala parto chiusa e non siamo più disponibili a operare in modo improvvisato e così pericoloso. Se é vero ciò che lei ha ribadito nel comunicato, qualcuno ha deciso in nome e per conto nostro, qualcuno aveva già deciso le procedure, gli strumenti, gli orari dopo la chiusura del punto nascita senza mai consultarci. Tutto ciò va annullato! In attesa di una risposta di merito, oltre che dell'esito del TAR e riconfermando che ASLVCO é la responsabile della chiusura del Country Pediatrico, Le inviamo i nostri più cordiali saluti. Il segretario Dott. Fabrizio Comaita.

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