PIEVE VERGONTE - Sabato 9 aprile al Centro Culturale Massari alle 15 si terrà un convegno di studi dal titolo ”Paolo Vietti Violi un maestro dell'architettura sportiva” . Interverranno l'architetto Sandro Callerio, già consulente del Servizio Impianti Sportivi del CONI, il Professor Ezio Godoli dell'Università degli Studi di Firenze, l'architetto Giacomo Bonzani, la Professoressa Paola Ricco dell'Università degli Studi di Firenze e il professor Paolo Volorio del Politecnico di Milano. La partecipazione darà diritto al conferimento di 3 crediti formativi da parte dell'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Novara e del VCO. Il 25 dicembre 1965 Paolo Vietti Violi si spegneva a Vogogna, che ormai da anni era divenuta la sua residenza e la sua 'patria'. Il ritiro vogognese lo aveva allontanato dal mondo dell'architettura militante d'avanguardia nel quale era stato uno dei più importanti protagonisti, apprezzato e stimato da quelli che oggi consideriamo i maestri del Novecento. Considerato negli anni '20 e '30 del XX secolo uno dei massimi specialisti in architettura sportiva a scala mondiale, precursore e sperimentatore delle più avanzate tecniche costruttive ed estremamente versatile nell'assimilazione ed applicazione dei differenti linguaggi formali, Vietti Violi costituì un riferimento obbligato negli anni '50 e '60 quando la trattatistica nel campo dell'edilizia sportiva prese a svilupparsi e consolidarsi. 


Esemplari erano considerate le sue realizzazioni non solo nel settore della progettazione degli ippodromi (realizzati in tutto o in parte su suo progetto i maggiori italiani), ma anche in quella delle strutture sportive in genere, dagli stadi alle piscine, che progettò ed eseguì in almeno quattro continenti, dall'Europa all'Africa, dall'America all'Oriente. Inspiegabile è pertanto l'oblio nel quale è caduto questo straordinario progettista (che non si limitò naturalmente solo alla tipologia sportiva, pur facendone il tema di maggiore impegno), il quale per l'importanza e la qualità delle sue realizzazioni dovrebbe occupare un posto accanto ai grandi nomi della storia dell'architettura moderna. Fra le maggiori ragioni di questo oblio va forse individuata la perdita del suo archivio, distrutto dai bombardamenti milanesi del 1943. Distruzione alla quale il fortuito ritrovamento di alcuni fondi da parte dell'Associazione Culturale Ossola Inferiore e dell'associazione Villarte ha potuto porre rimedio, assieme alle ricerche condotte dai professor Ezio Godoli dell'Università di Firenze e Paola Ricco dell'Università di Camerino, incentrati soprattutto sul lungo periodo di attività in Turchia. A questi contributi vanno uniti quelli dell'architetto Giacomo Bonzani, da trent'anni attento ed appassionato raccoglitore di documenti e memorie riguardanti Vietti Violi, e le recenti scoperte documentarie dell'architetto Paolo Volorio, che hanno consentito di individuare un rilevante nucleo d'archivio del suo studio, fortunosamente sopravvissuto. Il convegno vuole costituire un primo bilancio nello studio e nella rivalutazione di questo importante professionista, definendo il contesto in cui operò, la sua attività, il suo ruolo nel campo dell'evoluzione tecnologica e costruttiva delle strutture sportive; strutture che hanno costituito campo privilegiato per le ricerche su materiali e soluzioni innovative, quelle stesse che hanno determinato nascita e definizione dell'architettura contemporanea.