martedì 21 maggio 2013

L’alternative pop è anche ossolano con i “Suspension Dots”

I musicisti ossolani dei Suspension Dots
La band under 30 nata nel 2009 pensa e canta in inglese, tra concerti e il nuovo album

BEATRICE ARCHESSO

DOMODOSSOLA

In italiano sarebbero «puntini di sospensione»: «In realtà non siamo né rock né pop, - dice il batterista Gabriele Tori -, perciò ci definiamo “alternative pop”. I Suspension Dots sono ossolani e stanno sulla scena musicale del Vco da fine 2009.
Il quartetto è composto oltre che da Gabriele Tori anche da Claudia Tori (nonostante il cognome uguale i due non sono parenti) voce e chitarra, Matteo De Giuli alla chitarra e Marco Baccanelli al basso. Il più giovane è il batterista che ha 22 anni, il più «vecchio» il bassista, che arriva a 27. Insolita l’origine del nome della band: «Dovevamo iscriverci a un concorso e inserire il nome del gruppo. C’erano i due punti seguiti dai puntini di sospensione e abbiamo pensato di chiamarci proprio così, rendendo però il nome in inglese» spiega Gabriele Tori. Lingua che i musicisti hanno scelto anche per i brani, con due soli pezzi («Disordine» e «Tutto da rifare») in italiano. «Crediamo che l’inglese esprima meglio ciò che si prova. È più semplice e con pochi termini si esprimono concetti complessi», è la spiegazione.

A fine febbraio i Suspension Dots hanno anche girato il primo videoclip in una baita immersa nei prati sopra Montescheno (valle Antrona): «E’ il video di “Falling upward”, ricordo che faceva freddo e dovevo stare in maniche corte - svela Tori -. In due mesi e mezzo ci sono state più di mille visualizzazioni su web, che per noi è una soddisfazione». Nella compilation «Sapori dal Vco», che racchiude 40 band della provincia, il gruppo ha deciso di inserire il singolo «Cinders», cenere: «Ho scritto la canzone in un momento di estrema frustrazione e parla dell’incendio dell’anima che, fragile, viene distrutta dalle parole - racconta Claudia Tori -. Ne rimane solo cenere fino a quando, come una fenice, l’anima rinasce grazie alla presenza di un “salvatore”». Aggiunge il batterista: «I testi in genere parlano di noi, sebbene non sempre di precise esperienze».
Circa il futuro qualcosa è già in cantiere: «Abbiamo 10 pezzi nostri e lavoriamo per un cd. Nel periodo estivo invece saremo impegnati in diversi concerti tra Vco e Novarese».

Su Youtube il video di «Falling upward»

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