Tornate visibili antiche mura Domo |
RENATO BALDUCCI
DOMODOSSOLA
«Stiamo riportando alla luce le vecchie mura cittadine». E’ don Vincenzo Barone, arciprete di Domodossola, a spiegare l’intervento iniziato in questi giorni nel centro storico di Domodossola. Lavori a cavallo tra via Pellanda e via Facchinetti, dove le vecchie mura medievali sono sparite per far posto all’avanzare della modernità. La parrocchia dei santi Gervaso e Protaso ha deciso di recuperare le vecchie mura che formavano il pentagono, che un tempo racchiudeva la città. Dai primi anni del 1300, Domodossola era dotata di una cinta muraria, con un castello eretto a difesa e alle spalle della chiesa che fu abbattuta per ampliare il castello stesso.
Col passare degli anni, l’aspetto urbanistico cittadino ha «cancellato» le mura, di cui era rimasta una traccia poco visibile, eccezion fatta per la torretta di via Monte Grappa. Ora, la parrocchia ha deciso d’intervenire per valorizzare l’antico muraglione. Un intervento da 25 mila euro.
«Con la speranza che anche l’Enel tolga quella cabina antiestetica. Lì, vorremmo posizionare il busto di don Giuseppe Rossi» aggiunge don Barone. Don Rossi è il parroco ucciso nel 1945 dai nazifascisti nel vallone di Colombetti, a Calasca Castiglione, in Anzasca: una rappresaglia dopo un attacco da parte dei partigiani alla brigata nera «Ravenna Corrao» che risaliva la valle che porta a Macugnaga.
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