giovedì 23 maggio 2013

Punto Nascite Domodossola, comunicato del sindaco di Crevola

Il punto nascite dell'ospedale San Biagio di Domodossola NON deve chiudere, punto e basta. E’ già stato presentato il ricorso al TAR contro la delibera regionale di chiusura del medesimo, indipendentemente dalle parole dette dall'assessore competente, presentate nelle varie commissioni e dall’ultimo documento della Direzione Generale dell’ASL. Non c'è commissione o altro che tenga! L'Ossola non è terra dimenticata e non lo deve essere per nessuno. Le risposte ai problemi sanitari non devono essere semplici come bere un bicchiere d'acqua. Il concetto applicato sino ad ora è: costa tanto, inoltre non è sicuro, allora chiudiamo. Troppo semplice!! Per me il concetto è: se costa tanto allora troviamo il modo di razionalizzare mantenendo i servizi (esempio mobilità dei medici da un nosocomio all'altro e non delle pazienti); se non è sicuro allora stabiliamo mezzi e criteri condivisi per renderlo sicuro. Fino ad ora ho sempre sentito parlare di servizi alternativi, certi ed efficienti. Bene, avevamo chiesto diverso tempo addietro di comunicare a noi sindaci quali fossero, con anche un resoconto dettagliato finanziario che potesse in qualche modo giustificare l'economicità del tutto a parità di servizi erogati. Stiamo ancora attendendo quel documento!
L’unico scritto che ho visto l’ho letto sui media e mi pare francamente sconcertante. Se in altri territori simili al nostro da un punto di vista sociale e idrogeologico, con un numero di parti compatibile a quello del nostro ospedale, il punto nascite non viene chiuso, allora anche il nostro deve rimanere aperto e funzionante. Non si tratta di volere la Luna, ma di usare il buon senso e mantenere ciò che è un servizio vitale ed essenziale. Come Unione dei Comuni dell’Ossola valuteremo nelle prossime ore congiuntamente alla Comunità Montana che già si è attivata in tal senso ed agli altri sindaci della consulta in materia sanitaria per riportare a tutti gli amministratori ossolani, anche le disposizioni di chiusura del P.N. dell’Ospedale San Biagio di Domodossola redatte dalla Direzione Generale dell’ASL al fine di sospenderla, e mi auguro questa volta definitivamente, visto anche il procedimento in corso al TAR. Personalmente inoltre, esprimo forti perplessità sul fatto che un’ambulanza di base 24 H su 24 H anche con un ginecologo presente o ADDIRITTURA reperibile possa garantire la sicurezza delle partorienti che “dovessero” arrivare al DEA di Domodossola per portarle al Castelli di Verbania. Ci sono stati già diversi parti lungo le strade ossolane nell’ultimo anno e mezzo. Ebbene auspico fortemente che la riforma sanitaria che mira a migliorare la sicurezza delle gestanti e dei nascituri NON si basi sull’instaurare delle “zone di nascita” in corrispondenza delle varie stazioni di servizio tra Domodossola e Verbania, magari tra gli scaffali della cioccolata e quelli dei giochini. Il diritto alla salute non è uno scherzo. Il diritto alla nascita non è uno scherzo. Bisogna fare in modo di proteggere chi è nella fase più delicata della propria vita. Che si mantenga, anzi si potenzi, il punto nascite del San Biagio di Domodossola. Giovanni Rondinelli Sindaco di Crevoladossola.

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